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D.L. Caivano. Ora i nostri figli saranno veramente al sicuro ?

Avrei sperato che questo decreto (sostituendosi a un tutore li dove un bambino si ritrova a vivere in particolari situazioni di disagio), potesse aiutare i piu’ fragili tra i fragili, ma non è cosi. Bene sarebbe stato che dalla fabbrica i telefoni fossero bloccati e sbloccabili solo attraverso attestazione (reale) dell’età e ancor meglio poter specificare in caso di uso da parte di un bambino che il telefono per l’appunto fosse destinato ad un minore.
Porno bambini

Nel titolo del post viene citato il cosiddetto Decreto Legge CAIVANO operativo dal 7 Settembre 2023 (LINK DEL COMUNICATO STAMPA) che di seguito incollo:

“Si prevede l’obbligo, per i fornitori dei servizi di comunicazione elettronica, di assicurare la disponibilità delle applicazioni di controllo parentale nell’ambito dei contratti di fornitura di tali servizi. A regime, si prevede inoltre l’obbligo per i produttori di dispositivi di telefonia mobile (e simili) di assicurare l’installazione di default di tali applicazioni nei nuovi dispositivi immessi sul mercato.

Si prevedono oneri informativi in capo ai produttori di dispositivi, i quali sono tenuti ad informare l’utenza circa la possibilità e l’importanza di installare tali applicazioni, che dovranno essere gratuite.

Si introducono, inoltre, norme per favorire l’alfabetizzazione digitale e mediatica a tutela dei minori, anche con campagne informative.”

 

CHE VUOL DIRE?

La norma è suddivisa in due parti: una rivolta ai fornitori di servizi di comunicazione (quindi a chi ci fornisce la SIM) e l’altra ai produttori di telefoni. Ma  la prima parte sembra essere un refuso considerando che a Giugno del 2023, l’AGCOM ha imposto agli operatori di filtrare i contenuti per i minori, con un decreto-legge  intitolato:”Sistemi di protezione dei minori dai rischi del cyberspazio” (AGCOM) Parental Control obbligatorio per ISP e WISP). Il problema però rimane aperto, se la connessione avviene senza SIM e quindi direttamente attraverso il router di casa. In quel caso è possibile chiere al proprio gestore di telefonia di applicare il Partental Control direttamente a livello centralizzato, senza quindi dover mettere mano ad eventuali dispositivi connessi (computer, tablet, ecc..). I produttori invece di telefoni sono chiamati in ballo per sviluppare applicazioni cosiddette native (ossia già integrate al momento dell’acquisto) che possano facilitare il controllo parentale. Al momento Android e Apple già permettono di poter attivare il parental control sul telefoninop dato in mano ad un bambino, ma condifferenze considerevoli:

 

ATTENZIONE. Questo controllo non impedisce la visualizzazione di contenuti con limitazioni nei risultati di ricerca o tramite un link diretto. 

VOTO: 5.5

OTTIMO!! Grazie al  Sensitive Control Warning, un algoritmo di intelligenza artificiale (montato già a bordo del telefonino con IOS 17) è in grado di filtrare ogni tipologia di immagini che passano sul display, indipendentemente dalla fonte. Questo è sicuramente un ottimo strumento che andrebbe adottato di default su tutti i cellulari.

VOTO: 8

QUALCHE CRITICITA’ DI TROPPO

  1. Il decreto non da ne un termine utile ne tantomeno un sanzione, ma assomiglia ad una sorta di raccomandazioni dettate dal buon senso. In questo modo quindi sicuramente aumenterano le opzioni di scelta, ma non è assolutamente assimilabile un decreto del genere ad una tutela reale del minore.
  2. La responsabilità principale sull’uso del telefono alla fine è sempre demandata sul genitore o chi gli permette di utilizzarlo. Un esempio tra tutti è l’acquisto della SIM. Un minore ad oggi con età minima ai 14 anni  può acquistare una scheda SIM (ricaricabile). Diciamo che corrisponderebbe a quando inizia il primo superiore per capirci. Ma considerando il fatto che già dalla quinta elementare gli viene regalato lo smartphone (esempio in occasione della Prima Comunione), viene da se, che la SIM sarà intestata ad uno dei genitori e quindi ad un maggiorenne. La dove anche lo stato imponesse il controllo a livello di traffico dati ad una SIM cosi utilizzata, se la SIM risulta intestata ad un maggiorenne questa contromisura non verrebbe applicata. 
  3. Utile sarebe stato invece permettere di intestare la SIM ad un minore. Il genitore in questione semplicemente dichiarava al momento dell’acquisto della SIM l’intestatario (minore) affinchè indipendentemente da dove la SIM veniva installata (d’ufficio) il gestore di telefonia avrebbe attivato il parental control. 
  4. Se ci mettiamo anche il fatto che molti genitori ne capiscono molto meno dei propri figli e non attivano nessun controllo, lasciando pascolare i propri figli in mezzo ai luoi della rete, la frittata è fatta!

CONCLUSIONI 

Siamo sempre nella stessa situazione. Sono ormai più di 10 anni che questa storia va avanti. Da quando la connessione dati sui nostri telefoni non costa più un occhio della testa (paradossalmente, in passato, l’attenzione all’uso di app pesanti o all’accesso indiscriminato a siti web era molto piu’ accurato perchè si pagava in base alla quantità di dati utilizzati) eravamo piu’ portati a  fare maggiori controlli. Poi sono arrivate le prime SIM ricaricabili in concomitanza con l’a normalizzazione dei prezzi di connessione, è arrivata la connessione internet a casa, con il WI-FI. I costi si sono abbattuti la connettività è aumentata e cosi ci siamo fregati con le nostre mani!

A chi me lo chiede, rispondo sempre la stessa cosa: ora piu’ di prima è indispensabile controllare i telefoni ai nostri figli. L’accesso diretto a siti per adulti, con limiti d’età falsificati, la possibilità di registrarsi sui vari social network modificando età, foto e altro, senza un reale controllo dell’età dell’utente, insieme a un’infinità di app che, anche se non sono dichiaratamente per adulti, espongono i nostri bambini a continui pericoli, ci costringono a prestare estrema attenzione.

Avrei sperato che questo decreto (sostituendosi a un tutore li dove un bambino si ritrova a vivere in particolari situazioni di disagio), potesse aiutare i piu’ fragili tra i fragili, ma non è cosi. Bene sarebbe stato che dalla fabbrica i telefoni fossero bloccati e sbloccabili solo attraverso attestazione (reale) dell’età e ancor meglio poter specificare in caso di uso da parte di un bambino che il telefono per l’appunto fosse destinato ad un minore. 

La speranza è che non si arrivi all’ennesimo atto di violenza per rendere operativo il tutto.

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