Penso che quello delle infezioni incontrollate, sia uno degli argomenti di cui tutti piu’ o meno, siamo molto sensibili se non addirittura terrorizzati. In questi giorni dopo la propagazione del Whuan Coronavirus (2019-nCoV) avvenuta dal 1° Dicembre 2019, tutto il mondo sta rimanendo con il fiato sospeso, nel tentare di capire come arginare questo mostro invisibile che si muove in maniera imprevedibile. Si parla spesso di globalizzazione in vari contesti, ma di sicuro quello che riguarda gli allarmi sanitari, desta ancora piu’ paura proprio per la facilità con cui le persone si possono spostare nel mondo in tempi molto rapidi. Ma esiste anche un’aspetto positivo della globalizzazione (quello digitale) che ci permette, collegandoci attraverso la rete internet di poter raggiungere persone e luoghi anche nelle zone del mondo piu’ recondite. E’ proprio quello che sta accadendo per mappare le aree di contagio dell’infezione, vista la subdoloscenza di questo particolare virus, che lo ricordiamo, non si manifesta con sintomi particolari, ma con problemi respiratori comuni (non necessariamente accompagnati da febbre) o addirittura senza alcun sintomo per poi entro 2 settimane dal contagio manifestarsi in tutta la sua violenza. L’unica strada per identificarne la presenza in un soggetto sono test di laboratorio su campioni respiratori e/o siero (per maggiori info consultare: https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sintomi-diagnosi), oltre ad altri screening di tipo piu’ generale. E’ notizia ormai diffusa che grazie all’impiego della rete 5G nella città di Wuhan e le altre località interessate dall’epidemia si stanno adottando sistemi integrati di screening sulle persone, permettendo l’interconnessione anche da remoto di specialisti anche lontanissimi dal luogo dell’infezione. Alle classiche acquisizioni dei dati di laboratorio, grazie alla velocità e robustezza della rete 5G vengono acquisite immagini e video, che permettono di arricchire una banca dati che oltre a mappare i focolai fornisce informazioni indispensabili ad epidemiologi ed infettivologi in tutto il mondo.
Di seguito la mappa interattiva dei focolai nel mondo.