Nel processo di acquisizione e gestione dei dati clinici e sanitari in questo periodo storico l’assioma sicurezza=blockchain viene (e aragione) utilizzato molte volte. Il perchè (nell’articolo specifico bene ben chiarito) questa tecnologia viene coinvolta in qualità di gestore unico delle transazioni (chi è autorizzato a fare e cosa), senza alterare in alcun modo i processi di archiviazione dati (DB Server) preesistenti. E’ proprio grazie a questa peculiarità che diverse aziende hanno concentrato i propri sforzi nel pensare alla blockchain anche in ambito sanitario, con particolare attenzione al: Fascicolo Sanitario Elettronico . Argomenti questi facenti parte dello stesso orientamento detto di: “Reti Paziente Centrate” nelle quali al centro di ogni processo c’è la salute dell’individuo, e non più soltanto l’infrastruttura tecnologica-amministrativa che detiene il dato, permettendo alle diverse realtà sanitarie (pubbliche e private) di non essere piu’ considerate “silos” informativi ma veri e propri nodi, di una rete che si autoalimenta man mano si aggiungono informazioni sui pazienti. Tra le sue mission il FSE, ha di permettere al cittadino di tracciare tutta la sua storia sanitaria potendola anche condividere con i medici, ospedali, specialisti, ecc… Tra le informazioni condivise (lo ricordiamo), ci sono: referti, verbali di pronto soccorso, lettere di dimissione, profilo sanitario sintetico, dossier farmaceutico, consenso o diniego alla donazione degli organi e tessuti, ecc.. Viene fisiologico pensare che dati di questa portata necessitino di un altissimo livello di tutela, anche in relazione alle nuove iniziative a delinquere. Un mercato, quello della rivendita dei dati sanitari, con importi consistenti al punto di creare una vera e propria controtendenza a l’ormai classico furto dei codici della carta di credito, visto che la possibilità di bloccarla (basta una telefonata alla banca), risulta essere ancora un valido deterrente. Questo processo di autotutela invece non puo’ avvenire per i propri dati sanitari rubati. Per i malintenzionati questo tipo di furti permettono di: falsificare ricette per ottenere farmaci da rivendere al mercato nero, ricevere prestazioni sanitarie non dovute, truffare assicurazioni, il ricatto per la diffusione di informazioni delicate sullo stato di salute di una persona, ecc.. . Anche se dal maggio del 2018 la nuova normativa europea la GDPR (General Data Protection Regulation) ha imposto alle aziende un cambiamento culturale per come approcciarsi ai dati sensibili, ancora per quanto attiene tutti i vari processi relativi a l’acquisizione di quest’ultimi, non risponde pienamente alle esigenze specifiche, anche a causa di una mancata uniformità nella tutela delle informazioni dei processi di acquisizione. E’ fuori dubbio che l’impiego della tecnologia blockchain faciliterebbe e di molto, anche gli aspetti legati alla privacy, vista la possibilità di verificare l’identità digitale di un paziente, che ad oggi invece come dato elementare è riconducibile solo al codice fiscale. Una quantità di dati potenziali (che adesso magari giacciono dentro un armadio in casa nostra) nella piena applicazione del FSE nella loro versione digitale verrebbero acquisiti validatiti protetti e aggregabili, con una fortissima ricaduta anche in termini predittivi. Si pensi quello che già oggi è possibile grazie a l’impiego dell’Intelligenza Artificiale, nel generare collegamenti inaspettati tra dati diversi tra loro, e alla capacità di auto-imparare dall’esperienza storica sui dati, fornendo cosi anche nuovi pattern per la ricerca, e cosa non da poco, orientare una migliore taratura in termini di riduzione della spesa sanitaria.
Lo stato dell’arte
Ad oggi, le sfide tecniche, organizzative e amministrative ancora rendono difficile una vera e propria attuazione su larga scala in ambito sanitario della tecnologia blockchain in ambito sanitario. Ovviamente questa tecnologia non è l’unica strada percorribile per una standardizzazione e tutela delle transazioni sanitarie, ma di certo puo’ agevolare la definizione di nuovi target attuativi, finalizzati a uniformare e distribuire le informazioni in maniera sicura, attraverso un unico sistema che funga da Big Data Sanitario Nazionale, al servizio dei pazienti e della scienza. Per quanto riguarda invece specificatamente il FSE di seguito la fotografia ad oggi dello stato di avanzamento.
Per i dettagli relativi al FSE si consiglia di consultare il seguente link: https://www.fascicolosanitario.gov.it/