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L’evoluzione dei robot umanoidi: l’avvento della pelle artificiale

Pelle robot

 

C’era da aspettarselo. Anche se diciamocela tutta, tra arrossamenti per il sole, escoreazioni in caso di attrito e altre magagne legate alla fragilità della nostra pelle, un robot non sarà poi cosi contento di averne una. Di fatto da oggi dovremmo iniziare a pensare che anche loro (i robot) potranno averla. Androidi (si chiamano i robot che assomigliano all’essere umano) che non saranno piu’ rivestiti di plastica e lamiere, ma di pelle. E si, perchè se è vero che aziende come Tesla e Boston Dynamics hanno già sviluppato automi capaci di replicare con precisione i movimenti umaniu n team guidato dal dottor Michio Kawai ha compiuto un passo rivoluzionario: la creazione di un robot dotato di un rivestimento che imita la pelle umana.

Questo traguardo è stato raggiunto grazie a una tecnica innovativa che combina cellule umane coltivate in laboratorio con una matrice di collagene, applicata su una struttura in resina prodotta tramite stampa 3D.

Ciò che rende questa scoperta particolarmente significativa è l’inclusione di strutture simili ai legamenti sottocutanei, caratteristica fondamentale della pelle umana. Questo strato di “epidermide” artificiale, applicato al volto del robot, rappresenta un salto qualitativo nell’obiettivo di creare automi indistinguibili dagli esseri umani.

Il dottor Kawai sottolinea come l’intelligenza artificiale, l’ingegneria robotica e l’estetica degli umanoidi stiano progredendo rapidamente e in parallelo. Questa convergenza di tecnologie sta aprendo la strada a un futuro in cui potrebbe diventare sempre più difficile distinguere tra umani e robot altamente sofisticati.

Nel prossimo decennio, potremmo trovarci di fronte a una realtà in cui gli umanoidi non solo eguaglieranno l’intelligenza e la mobilità umana, ma ne replicheranno anche l’aspetto fisico in modo quasi perfetto, grazie all’utilizzo di questa pelle artificiale avanzata. Questa prospettiva solleva interrogativi profondi sulla natura dell’identità umana e sulle implicazioni etiche e sociali di una tale evoluzione tecnologica. DI sicuro dovremo fare i conti con un altra “entità” nella nostra vita. QUalcosa che fino a ieri relegavamo nei film di fantascienza che invece come fosse un oracolo, hanno anticipato semplicemente quello che sin da ora sta accadendo Viene da domandarsi ma il genere umano conflittuale e molte volte illogico dalla nascita sarà in grado di accettare e competere con macchine prive di sentimenti ed emozioni ? Vedremo.

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