In media la nostra vita in 24 ore è scandita da circa ¾ di veglia e ¼ di sonno. Un ritmo detto circadiano (dal latino “circa diem” che significa intorno al giorno) in cui diversi meccanismi biologici complessi entrano in gioco, al fine di garantire il massimo delle performance durante le varie fasi della giornata. Una sorta di maestro d’orchestra interno in grado di armonizzare; frequenza cardiaca, livelli ormonali, metabolismo precursori questi di tutta un’intensa attività che avviene a nostra insaputa durante il sonno. Per capire quanto questo ritmo impatta sulla nostra qualità della vita basti osservare queste fasi;
- Tra le 6 e le 9 la melatonina (ormone predominante durante il sonno) diminuisce lasciando il posto al cortisolo, che ha il compito di rimettere in moto tutto il corpo e la mente.
- Tra le 9 e le 12 il cortisolo raggiunge il suo picco massimo
- Tra le 12 e le 15 (range di orario medio del pranzo) il sangue defluisce dal cervello interessando il sistema digerente che grazie al glucosio contenuto negli alimenti inibisce la produzione di orexina (proteina coinvolta nel mantenimento di attività e veglia).
- Tra le 15 e le 18 il sangue è di nuovo distribuito in maniera equilibrata nell’organismo (fine della digestione) e quindi è il momento migliore per fare attività fisica (palestra)
- Tra le 18 e le 21 i ritmi vitali nell’organismo cominciano a rallentare, e l’apparato digerente fa piu’ fatica a metabolizzare grassi e zuccheri.
- Tra le 21 e le 24 grazie alla gandola pineale viene secreta la melatonina che fa come funzione quella di facilitare il sonno
- Tra le 24 e le 3 la melatonina è al suo picco massimo e un sonno profondo permette di ristorare tutti i vari organi
- Tra le 3 e le 6 inizia a diminuire la melatonina, il sonno diventa piu’ leggero (in quest’orario di solito sogniamo e possiamo anche ricordarli).
Il cortocircuito estivo.
In estate la luce, il caldo, la temperatura, tutto aumenta. Un vero e proprio sconvolgimento per il nostro orologio biologico, che di norma non è in grado di adeguarsi alla situazione. Di fatto tutti i vari orari indicati sopra vengono sconvolti. Si fa tardi la sera, si cena anche tardi (e molte volte male), andiamo a letto ad orari diversi ogni volta e dormiamo poco e male a causa del caldo. Insomma, una mezza specie di bomba biologica i cui effetti a volte si ripercuotono su psiche e disturbi fisici veri e propri.
Ma allora che fare?
Certamente l’estate esiste e va goduta. Forse anche coi suoi eccessi e strapazzamenti a volte, ma va capito quando smettere e imparare a conoscere i segnali che il nostro organismo ci invia, pena arrivare a settembre totalmente sfasati. Sicuramente il ripristino di un ritmo veglia/sonno più regolare è un ottimo metronomo naturale che ci viene in aiuto. È necessario cioè “imporsi” dei limiti su quando andare a letto la sera e sul rispetto di tutte le varie fasce orarie che ho esposto prima. Un’operazione difficile per gli adulti quasi utopistica per i ragazzi (soprattutto se in età scolare), ma necessaria, che ogni anno dovremmo imparare a gestire con sempre maggiore consapevolezza. Arrivare cioè preparati all’estate, bevendo molto e nei limiti del possibile mangiando con moderazione (almeno la sera). Tutte raccomandazioni queste che poi (almeno per me) ogni estate vengono disattese. Il bisogno di “riposarsi” (classico miraggio estivo) è piu’ forte di ogni regola, basta capire quando fermarsi in tempo.