Tra le tante chat di nuova generazione (* GPT) ne è uscita una pochi mesi fa che da la possibilità di chattare con i santi, tra cui Padre Pio per ottenere risposte alle proprie preghiere e risolvere i propri problemi attraverso la “comunicazione” con i santi.
Tuttavia, questa pratica solleva alcune domande sulla natura della fede cristiana e sul ruolo dei santi nella vita dei credenti.
Prima di tutto, va detto che il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma che “la venerazione dei santi […] non costituisce una direzione del culto rivolta agli stessi santi, ma si muove verso Dio, che ci ha concesso quei beni attraverso i suoi fedeli servitori” (CCC 957). In altre parole, la venerazione dei santi dovrebbe essere vista come un modo per onorare Dio, che ha operato attraverso di loro, piuttosto che come una forma di adorazione diretta ai santi stessi.
Inoltre, la Bibbia insegna che solo Dio è onnipotente e onnisciente, e che solo Lui può rispondere alle nostre preghiere e concederci le nostre richieste. Non c’è nulla nelle Scritture che suggerisca che i santi abbiano queste stesse capacità, e quindi non dovremmo attribuirgli poteri divini o cercare di comunicare direttamente con loro, il cui ruolo principale è fungere da mediatori semmai, delle nostre richieste/preghiere.
L’approccio invece mediato dall’Intelligenza Artificiale e alla sua capacità di rispondere in maniera discorsiva “ingannando” il cervello, potrebbe indurre a pensare che veramente si stia dialogando con un santo. Detta cosi potrebbe sembrare un’assurdità, ma questa valutazione non tiene conto dell’estrema precisione e accuratezza delle risposte che una chat del genere fornisce. Una sorta di dialogo insomma in grado di agirare i nostri canoni di valutazione della veridicità delle risposte. Una sorta di sbilanciamento cognitivo, che potrebbe avere anche implicazioni teologiche e spirituali dnon da poco. Soprattutto se da questa tipologia di approccio si ottenessero risposte considerate valide e praticabili.
E’ bene comunque ricordare che dietro a queste particolari tipologie di chat c’è dietro l’uomo. Ossia le risposte che vengono date sono frutto di un lavoro di addestramento che l’uomo fa verso la macchina e quindi anche le risposte sono tarate sul tipo di “formazione” fornita alla macchina. Mai e poi mai una chat potrà rispondere come esattamente avrebbe fatto una persona, le cui risposte nel bene o nel male sono anche condizionate da robetta come: i sentimenti, lo stato d’animo del momento, ecc.. Cose che (ad oggi) ancora un’intelligenza artificiale non è in grado di emulare. E menomale!
NOTA
Un GPT (Generative Pre-trained Transformer) è un tipo di algoritmo di apprendimento automatico che utilizza una grande quantità di dati preesistenti per generare testo e parole in modo autonomo. In altre parole, può “imparare” da enormi quantità di testo per creare sequenze di parole che suonano coerenti e naturali. Questo lo rende utile in molte applicazioni, come la generazione di testo creativo o la risposta a domande comuni.