Devo ringraziare, una carissima amica medico e un po piu’ di tempo che ho per aver fatto questa scoperta folgorante, che riguarda appunto come titolato il “breathwork”. Ma prima di andare a capire meglio di cosa si tratta, facciamo un passo indietro e cerchiamo di fissare alcuni concetti chiave. La nostra esistenza dai primi battiti è regolamentata da un serie di vibrazioni che attraverso il sistema respiratorio, si propagano in tutto l’organismo. Basta infatti poggiare l’orecchio sul cuore o sulla pancia di una persona per ascoltare gorgoglii, battiti cardiaci, e tutta una serie di suoni che danno la percezione reale che “li dentro” c’è parecchio movimento. In un articolo precedente avevo affrontato un argomento chiave legato all’HRV (Health Rate Variability) ossia di quel valore misurabile che analizza le variazioni di picco all’interno di un elettrocardiogramma, e che è in grado quindi di stabilire se si è sotto stress oppure no.
Avevo concluso il mio articolo sull’HRV con il paradosso in termini (degno figlio della nostra cultura occidentale) ossia: se non ho problemi, non mi agito e sto tranquillo sicuramente la mia frequenza cardiaca sarà regolare mentre si è dimostrato, che maggiore è la variabilità della frequenza cardiaca, migliore è lo stato di salute del fisico e l’equilibrio fra sistema nervoso simpatico e parasimpatico. In poche parole vige piu’ il concetto di resilienza (capacità di assorbire una sollecitazione dinamica) che di resistenza (capacità di resistere alle sollecitazioni statiche), e di come in tutti i casi il nostro cervello si trova a dover equilibrare una serie di sistemi complessi in pochi millesimi di secondi.
Ma in tutto questa esposizione mi era sfuggito un concetto elementare e chiave di tutto questo discorso. Ossia il ruolo del respiro nell’HRV è direttamente influenzato dalla respirazione e dall’aritmia sinusale respiratoria (RSA). Ques’ultima rappresenta la fluttuazione della frequenza cardiaca corrispondente alla respirazione il cui valore aumenta con l’inspirazione e diminuisce con l’espirazione e nello specifico è una misura dell’attività parasimpatica. La frequenza cardiaca e la respirazione si sincronizzano o diventano risonanza a circa 6 respiri / min (0,1 Hz). Ogni persona ha una frequenza respiratoria RF unica, che varia tipicamente tra 4,5 e 7,0 respiri / min.